Emilio C. Viano, Marco Monzani, Editore libreriauniversitaria.it, 2015.
È possibile “condividere” la ricchezza? Minerali, petrolio, legname, medicine e, ora, anche la ricchezza genetica sono risorse che svolgono un ruolo importante nello sviluppo dell’uomo, ma sono anche fonte di conflitti, controversie e violazioni dei secolari diritti delle popolazioni indigene. La crescente coscienza del fatto che le ricchezze della Terra sono limitate e la concorrenza imposta dalla globalizzazione ha spinto Stati e multinazionali a cercare nuove fonti di ricchezza in luoghi mai raggiunti prima dall’uomo.
Questo saggio di criminologia critica, attraverso un approccio di tipo vittimologico, affronta il tema dello sfruttamento delle risorse naturali sottolineando che esso non è un fenomeno nuovo ma è piuttosto una situazione cronica che i popoli indigeni hanno subìto nel corso dei secoli e che stanno ancora subendo, nonostante i numerosi trattati, leggi e pronunciamenti per la protezione dei diritti umani.
L’ opera esamina il ruolo che gli Stati, le multinazionali e le istituzioni finanziarie italiane e internazionali giocano in questo scontro per l’accaparramento delle risorse.
Vengono esaminati criticamente, inoltre, le politiche e gli sforzi della comunità internazionale per far riconoscere e rispettare i diritti dei popoli nativi, mettendo in luce come tali misure non affrontino realmente le questioni chiave e come sia necessario intraprendere uno sforzo per cambiare realmente la dinamica di potere, dominio e sfruttamento delle ricchezze della Terra.
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