Ernesto Calvanese, Editore Franco Angeli, Milano, 2005.
Dalla rapina al lancio di sassi da un cavalcavia, dall’uso di marijuana allo spaccio di eroina, dalla prostituzione alla convivenza omosessuale, dalla difesa sommaria al lavavetri extracomunitario, e tante altre condotte illecite, disturbanti, problematiche: questi sono gli argomenti di un testo che mete in evidenza come un gruppo di più di 2.000 adolescenti e post-adolescenti giudichino tali comportamenti. L’indagine, che si riallaccia a un percorso analogo in tema di percezione sociale nei riguardi della devianza effettuato negli anni Settanta, ha come obiettivo l’analisi del quadro di consenso e di dissenso nei confronti di alcune condotte, al fine di stabilire quali siano le aree di comportamento maggiormente accettate o tollerate, e quali, invece, vengano giudicate come “questioni controverse”.
I nostri giovani sembrano collocarsi su posizioni fortemente rigorose e inflessibili nei riguardi delle condotte espressione di reato, lasciando trasparire un adeguato livello di consenso nei confronti della norma penale. Si sono altresì mostrati aperti verso l’uso personale di derivati cannabici, capaci di capire le difficoltà e i bisogni di chi sia diventato dipendente dagli oppiacei, indifferenti nei riguardi dell’omosessualità.
Emergono anche atteggiamenti intolleranti, violenti, aggressivi, nei riguardi di due aree tematiche oggi al centro dell’attenzione, con ciò riferendoci alla questione del “giustizialismo” e dell’immigrazione: non pochi fra i giovani intervistati si spingono il giudizio fino a un desiderio di annientamento di chi, comunque, venga a turbare un ordine delle cose percepito, evidentemente, come irriducibile, inviolabile, immodificabile.
WyrdLab 2022
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