La paura del crimine

Copertina Libro: La paura del crimine

La paura del crimine

Un’indagine criminologica in tema di mass media e politica criminale ai tempi dell’insicurezza

Raffaele Bianchetti, Giuffrè Editore, 2018.

La monografia affronta, con taglio giuridico-criminologico, il tema ampio e complesso dell’interrelazione esistente tra rappresentazione mediatica della criminalità, senso di (in)sicurezza dei cittadini e reazioni della collettività, alla luce di alcuni recenti orientamenti di politica criminale del nostro Paese. In particolare, la riflessione scientifica condotta dall’Autore si articola in tre parti, connotate dall’accostamento dell’indagine teorica a quella dell’indagine empirica effettuata ‘sul campo’. Il focus della prima parte è diretto ai temi dell’insicurezza individuale e collettiva, delle strategie di gestione dell’allarme sociale nonché del ruolo svolto dai mass media, nella nostra società, nei processi di produzione culturale e nella manipolazione del ‘discorso della paura’. 

La seconda parte dal lavoro si concentra invece – dopo l’illustrazione degli studi nazionali ed internazionali in tema di communication research – sull’esposizione dettagliata dei risultati dell’indagine empirica condotta dall’Autore in punto di percezione sociale della criminalità e della giustizia penale nel nostro Paese; le evidenze ottenute in punto di alterazione della rappresentazione fenomenica della criminalità da parte dei mass media sono poi solidificate dall’esposizione analitica di alcune statistiche ufficiali e dal raffronto scientifico dei dati ottenuti. Infine, nella terza parte del volume, vengono esaminate alcune delle più recenti scelte di politica criminale operate dal legislatore nazionale sull’onda dell’allarme sociale e, al contempo, vengono offerte alcune indicazioni, in chiave di riforma, per cercare di invertire, al più presto, l’attuale rotta, onde evitare disastrose derive verso il populismo penale. In quest’ultima prospettiva, viene dedicata particolare attenzione al ruolo delle diverse categorie sociali nei processi di produzione normativa e culturale e valorizzata la necessità di mantenere vivo sul punto il dialogo interdisciplinare, soprattutto tra criminologia e diritto penale.

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