01.03.2021 ore 17.00
partecipazione gratuita previa registrazione inviando una mail ad archiviodigenere@gmail.com
Rosita Maglie (AdG, ForPsiCom – UniBa)
Ignazio Grattagliano (ForPsiCom – UniBa)
dialogano in videocall con due donne (ex) detenute
Questo incontro promuove l’auto- narrazione/-rappresentazione come forma di emancipazione della donna in carcere non soltanto per superare l’invisibilità e il silenzio di cui la donna è spesso prigioniera ma soprattutto per scoprire un linguaggio a sé per raccontare il mondo e raccontarsi al mondo. In tal senso questo incontro si mette in ascolto e si prende cura proprio delle esperienze e dei sentimenti di donne (ex)detenute, che saranno “testimoni privilegiate” nel raccontare il carcere. Ascoltarle diventa così critica prospettica che, opponendosi allo stato delle cose esistente (per es. disapprovazione sociale verso la popolazione carceraria) cerca di farsi pratica, per cambiare e trasformare le situazioni, nel tentativo di contribuire alla soluzione delle disfunzionalità sociali e culturali specifici. Avere cura dei sentimenti delle donne (ex)detenute porta a perfezionare le affermazioni generaliste, a usare nuove strategie discorsive che: – combattano l’idea comune di «gruppo separato» («noi» vs «loro») -vadano oltre le categorie fisse reato/stato-identità; e che tengano conto del caleidoscopio descrittivo di vissuti e sentimenti unico per ciascuna persona e (ex)reclusa. Cambiare il discorso sulla donna è un importante primo passo per cambiare la realtà: per l’uomo, perché cambi la percezione del reale femminile con cui (ri)specchiarsi e confrontarsi, e in primis per la donna stessa, perché sia davvero ascoltata, la sua esperienza davvero riconosciuta e il suo patrimonio emozionale davvero considerato come risorsa per l’esistenza propria e di tutti e tutte.
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WyrdLab 2022
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