La Società Italiana di Criminologia (SIC) è un'associazione scientifica costituita in Roma il 18 febbraio 1957.
Obiettivi della Società sono promozione e coordinamento degli studi sulle cause e sulla prevenzione del crimine, sul trattamento del delinquente, sul sostegno alle vittime, sulla reazione sociale ai comportamenti devianti, nonché all'acquisizione e al perfezionamento dei mezzi scientifici per l'attuazione di una adeguata politica criminale, efficace e rispettosa dei diritti dell'uomo.
Tema congressuale
Dal rischio al crimine
24-26 ottobre 2019
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Dipartimento di Giurisprudenza - Complesso San Geminiano
Via San Geminiano n. 3 - Modena
Maggiori informazioni e iscrizione nel sito ufficiale dell'evento:
La criminologia è la disciplina che studia la criminalità e la devianza, gli autori e le vittime di atti criminali e devianti, la reazione a questi fenomeni.
Adotta un approccio interdisciplinare che abbraccia diverse scienze, quali: la medicina, la psicologia, la sociologia, il diritto e l'economia.
Ad oggi in Italia non esiste uno specifico corso di laurea in criminologia,ma sono disponibili diverse strade per specializzarsi in questo campo.
La Rassegna Italiana di Criminologia è, sin dal 1970, l’organo ufficiale della Società Italiana di Criminologia. Fondata dal Professor Giacomo Canepa, rappresenta uno dei più antichi e qualificati fogli di approfondimento scientifico su temi criminologici nel nostro Paese.
La rivista pubblica studi e risultati di ricerche di Criminologia Clinica, Psicologia e Psichiatria forense, Sociologia della devianza, Politica criminale. Gli articoli sono selezionati da revisori anonimi. Sono accettati solo articoli originali.
La forza di polizia serve a imporre l’osservanza della legge e a contenere
la violenza sociale, ma è essa stessa violenza che va contenuta e canalizzata
in funzione del progetto di società che s’intende affermare. Soprattutto
nelle democrazie contemporanee, l’uso della forza comporta dilemmi
etico-politici che, in assenza di una cornice entro cui interpretare i significati
del “fare polizia”, appaiono interessare esclusivamente il singolo
agente.
In un percorso di ricerca che, a partire dai recenti episodi di police
brutality, affronta in modo interdisciplinare i principali nodi teorici che
intrecciano l’agire di polizia col tema della violenza, l’Autore propone
una lettura della forza di polizia che prende le distanze dalla vulgata delle
mele marce (o delle piante malate), per mettere in risalto la semantica
del gesto violento che emerge nell’intersezione tra diversi processi di
legittimazione dell’azione di polizia.
L’adozione di questa prospettiva d’analisi amplia le possibilità di riforma
del comparto sicurezza, tenendo conto, in particolare, di come il sistema
culturale, le politiche di polizia e i saperi professionali attraversano le
soggettività degli operatori che si trovano a “scegliere” se usare o meno
la forza in situazioni contingenti.
Possono richiedere l'ammissione a socio aderente coloro che svolgono attività di studio e ricerca in ambiti coerenti con gli obiettivi della Società.
Rientrano in questa tipologia quanti abbiano conseguito o siano prossimi a conseguire titoli di formazione post-laurea in ambiti coerenti con gli obiettivi della Società (dottorandi, dottori di ricerca, assegnisti di ricerca, titolari di borse o di rapporto di lavoro a termine finalizzato ad attività di studio e ricerca, etc) ovvero coloro che svolgono attività di tipo prevalentemente professionale, nella quale sia tuttavia riconoscibile una significativa componente di studio e ricerca in ambiti coerenti con gli obiettivi della Società.
Possono essere soci i corrispondenti italiani residenti all'Estero o gli stranieri che svolgano la loro attività nel campo delle scienze criminologiche.